fiano d'avellino " jqn 203 piante a lapio " cs legno singole

a di produzione: Lapio (AV)

Vigneti: da vigne di 80-100 anni site a Lapio a 550 mt slm su terreno argilloso e calcareo Vinificazione Fermentazione a temperatura di bottaia in botti di castagno da 500 lt per 60 giorni

Affinamento: in botti di castagno di secondo passaggio per alcuni mesi

 

 
 
 
descrizione
Dettagli
JOAQUIN PIANTE A LAPIO JQN 203
Il Fiano di Avellino Piante a Lapio di Joaquin è un bianco irpino di grande fascino. Piante a Lapio è un fiano dal bouquet complesso che deve classe e forza alle viti centenarie di Lapio, che si completa di grande struttura e ricca sapidità.

NOTE SENSORIALI
Visivo: giallo dorato luminoso e intenso

Olfattivo: floreale e fruttato, lascia percepire ricordi di ginestra e rosa gialla, nonché sfumature agrumate. Grande sentore di profumi terziari come pepe bianco, alloro, miele, vaniglia, nocciola

Gustativo: buon corpo al palato, molto persistente ed appagante

Temperatura di servizio: 10-12 °C

JOAQUIN SI RACCONTA
Joaquin azienda nata dal progetto di Raffaele Pagano, si sviluppa  sull'asse campano tra Irpinia e Capri. I vigneti in Irpinia sono collocati nei dintorni della cantina di vinificazione di Montefalcione su terreni argillosi e calcarei. A Partenopoli, su suoli vulcanici, dimorano invece le vecchie vigne di aglianico, sopravvissute alla devastazione della fillossera.

I valori di questa azienda si trovano nella sperimentazione, nella valorizzazione del territorio e nella progettualità, in cui i classici dell'enologia campana si trasformano di anno in anno attraverso la sorpresa della variazione sul tema.

I vini prodotti dall’azienda sono quindi unici nel loro genere, nel senso che si tratta di vini progetto realizzati per singole annate e che non seguono un protocollo ben definito: un prodotto artigianale paragonabile ad un capo di sartoria cucito a mano, dove un filo non perfettamente allineato è indice di bellezza assoluta poiché lo rende unico e ed affascinante in quanto tale.

La filosofia Joaquin prevede la fermentazione ad opera dei lieviti indigeni, con macerazione pellicolare e decantazione statica a freddo. Subito dopo la fermentazione alcolica viene uniformata la massa e vengono tappate ed etichettate le poche bottiglie prodotte, che restano in cantina per circa 3 mesi prima della commercializzazion