2014-2015
“Il Meunier è un’uva nobile, molto territoriale, capace di dare vita a grandi champagne gourmand in un quadro di finezza e di freschezza”: ecco quanto afferma Eric Taillet da Baslieux-sur-Châtillon a proposito di questa varietà scura. Che Eric firma attualmente con inusitata ispirazione, a mio avviso accreditandosi come il successore più quotato al trono di René Collard.
La famiglia Taillet coltiva il Meunier da oltre un secolo in questa zona della Vallée de la Marne, anzi nella Vallée du Beval, dove i suoli sono argillosi e i vigneti beneficiano di un’esposizione eccezionale. È il nonno materno di Eric ad aver fatto le prime bottiglie ed Eric ricorda che nella zona si son sempre fatti champagne 100% Meunier, solo che nessuno ne parlava e, peggio, nessuno voleva il Meunier. Il passaggio da vigneron puri a piccoli produttori avviene nel 1961 con la terza generazione, quindi con Daniel, il papà di Eric, ma è solo con quest’ultimo che il nome si afferma definitivamente a partire dal 1995. Anzi si consacra. Ciò nonostante, Eric Taillet è stato per anni un nome di nicchia e io stesso l’ho scoperto quasi per caso grazie al grande sommelier remoise Philippe Jamesse.
A proposito del mercato attuale, Eric ammette che la forte richiesta di champagne 100% Meunier da parte degli appassionati ha portato a una vera e propria corsa a questa tipologia, ma riscontra allo stesso tempo come i più falliscano in quanto non conoscono realmente la varietà e vi si confrontano soltanto per ‘necessità’. Invece, Eric c’è nato in mezzo al Meunier, ma più importante di questo aspetto è la sua visione del Meunier in purezza, legata alla “subtilité”. Una visione fatta di una conduzione della vigna in una maniera praticamente organica, secondo pratiche messe a punto da Eric nel corso degli anni. E per sua stessa dichiarazione non punta al ‘bio’, anzi è contrario per via del rame: chapeau! Il risultato è un “sol vivant” (nelle sue vigne vanta 1.300 vermi per metro quadrato, più vivo di così!) e un’eccezionale capacità di assorbire rapidamente l’acqua piovana: anche quando vengono giù più di 50 mm, bastano pochi minuti perché l’acqua sia sparita. In cantina, dopo una vendemmia regolata dal mediare perfettamente tra la giusta maturità e la buona acidità (quindi senza inseguire ossessivamente la maturità come fanno invece altri), Eric ha i suoi piccoli segreti a cominciare dalla pressa e fino alla scelta di mettere le bottiglie sur pointe dopo 15 mesi dal tiraggio (che viene fatta rigorosamente nei ‘giorni del frutto’). Nel dettaglio, la fermentazione avviene da qualche anno con lieviti indigeni sia in piccole cuve, sia in tonneaux e la malolattica è svolta o meno a seconda non solo dell’annata, ma anche della parcella.
La gamma del buon Eric conta tre champagne da solo Meunier (ci sarebbe pure il rosé; ma la parte in rosso, ancorché esigua, è fatta con Pinot Noir), tre Blanc de Meunier come li chiama lo stesso produttore: l’Exlusiv’T, di cui ho tessuto le lodi su questo sito, e i due che trovate in Grandi Champagne 2020-21, quindi il sofisticato e raro vertice della gamma, battezzato Le Bois de Binson, e il Bansionensi. Questo nome singolare altro non è che l’antico nome latino del villaggio di Baslieux, dalle cui uve nasce appunto questo champagne. Segnatamente, si tratta di due vecchie parcelle piantate nel 1961 e nel 1962 dai genitori di Eric: una (‘La Brusse’) è esposta a interamente a nord e ha il suolo di argilla profonda, l’altra (‘Le Pierreuses’) è invece esposta sud-est e il suolo è fatto di un sottile strato di argilla prima della ‘silex’ ciottolosa. La fermentazione dei mosti, invece, avviene interamente in acciaio senza svolgere la malolattica, quindi i vini sono sempre assemblati sulla base di due annate, una di tensione e una di frutto. A seguire, il tiraggio avviene ‘bouchon liège’ con tappi tecnologici ad elevata permeabilità, ma poi il ‘bouchon d’expédition’ è tradizionale.
Questa degustazione si riferisce al Bansionensi frutto delle annate 2014 e 2015, quindi, apparentemente, il medesimo già visto in guida… invece, non è proprio lo stesso, avendo maturato un anno in più sui lieviti ed essendo poi stato dosato un po’ più basso, a 1,5 g/l. A tal proposito, la liqueur è fatta con vini della sola vendemmia 2004 e zucchero di canna. La produzione è purtroppo limitata a 1.500 bottiglie…
Prezzo:
0,00 IVA 22% incl.
tipo: | spumante |
cantina: | CHAMPAGNE ERIC TAILLET |
vitigno: | pinot meunier |
annata: | 2014-2015 |
capacità: | 0.75 LT |
nazione: | Francia |
regione: | Grand Est |
provincia: | Marna |
luogo: | Baslieux-sous-Chatillon |
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