Tutto è pronto per il rinnovarsi del magico incontro con una nuova annata di Dom Pérignon, uno dei simboli più riconosciuti tra le etichette della Champagne. Un vero e proprio mito che si presenta con un nuovo millesimo, che sarà disponibile in Italia a partire dal prossimo settembre e che abbiamo avuto l’occasione di degustare in anteprima mondiale in compagnia con lo chef de cave della maison, Vincent Chaperon. Il successore, dal 2019, di Richard Geoffroy, si è trovato con il nuovo Dom Pérignon 2012 innanzi a una nuova sfida, dopo quella che è stata “l’opera prima” del millesimo 2010. E così ci ha raccontato questa nuova avventura, analizzando tra le pieghe di una delle bollicine più celebri e celebrate al mondo quelle che sono le mille sfumature che la caratterizzano già oggi.
In diretta dall'Abbazia di Hautvillers, Vincent Chaperon ci presenta in anteprima la nuova annata di Dom Pérignon 2012 in uscita il prossimo settembre
In diretta dall’Abbazia di Hautvillers, Vincent Chaperon ci presenta in anteprima la nuova annata di Dom Pérignon 2012 in uscita il prossimo settembre [Ph. James Bort]
Cosa desidera innanzitutto trasmettere Vincent Chaperon con questa nuova release del Dom Pérignon 2012 alla sterminata platea di appassionati che attende impaziente l’uscita del nuovo millesimo?
Progettando e orchestrando accostamenti e connessioni fra contrasti estremi e tensioni controllate, con ogni nuovo assemblaggio del Vintage, in Dom Pérignon puntiamo a ricreare un’armonia intensa e dinamica, che sfida ogni aspettativa e richiede di essere esplorata, ma alle sue condizioni.
L’impegno incessante della nostra Maison volto a realizzare solo millesimati rivoluziona le abitudini contemplative della degustazione, invitando a partecipare, a coinvolgersi attivamente, ad affermare il nostro gusto individuale e la nostra interpretazione personale.
Ogni Vintage, come farà questo Dom Pérignon 2012 e come hanno fatto quelli che lo hanno preceduto, ci spinge a oltrepassare i confini di ciò che conosciamo, superando gusti predefiniti, per scoprire nuove sensazioni. E, anche, scoprire noi stessi.
Cosa sento quando degusto questo Vintage? Quale emozione provo? Preferisco il 2012 o il 2008? O magari il 2004, o un’altra annata ancora? Cosa comunica questo vino?
Ogni Vintage avvia un dialogo singolare fra “Natura” e “Creazione”. Un dialogo con gli altri Vintage. Un dialogo fra il vino e la persona che lo degusta.
"Ogni Vintage, come farà questo Dom Pérignon 2012 e come hanno fatto quelli che lo hanno preceduto, ci spinge a oltrepassare i confini di ciò che conosciamo, superando gusti predefiniti, per scoprire nuove sensazioni. E, anche, scoprire noi stessi" (Vincent Chaperon)
“Ogni Vintage, come farà questo Dom Pérignon 2012 e come hanno fatto quelli che lo hanno preceduto, ci spinge a oltrepassare i confini di ciò che conosciamo, superando gusti predefiniti, per scoprire nuove sensazioni. E, anche, scoprire noi stessi” (Vincent Chaperon) [Ph. James Bort]
È, dunque, un incontro, un’esperienza da vivere e di cui godere fino in fondo, quello a cui ciascun appassionato è chiamato a ogni nuova release?
L’ambizione di Dom Pérignon non è quella di creare un’esperienza identica ogni volta. Sarebbe un approccio artefatto. Al contrario, Vintage dopo Vintage, la nostra arte dell’assemblaggio rivela un susseguirsi di incarnazioni che riecheggiano fra loro, componendo l’armonia di Dom Pérignon.
È così che Dom Pérignon si reinventa e ci coinvolge con ogni Vintage. Ogni millesimato è una creazione unica, una conversazione con una tensione armoniosa fra la singolarità della Maison e il particolare carattere dell’annata.
Ma quali sono i segreti che rendono unico ciascun nuovo assemblaggio?
Il miracolo dell’assemblaggio di Dom Pérignon scaturisce da tre dinamiche che si intrecciano nel corso del viaggio che unisce vino e vite.
Innanzitutto, c’è la “Selezione”. Scegliere appezzamenti, uve e vini, considerando sia gli aspetti tecnici sia il loro carattere. Si tratta di un processo meticoloso e impegnativo, se si considera l’incredibile varietà di risorse di cui dispone Dom Pérignon.
Poi, si passa allo snodo “Assemblaggio preliminare”: raggruppare uve, succhi e vini in base alla loro somiglianza e complementarità. È una fase decisiva che, come scoperto dallo stesso Dom Pierre Pérignon, trasforma la materia prima da uno stato indefinito, e talvolta grezzo, in vini di grande purezza, permeati di fulgore e armonia. Durante questo assemblaggio preliminare, si riuniscono i componenti potenziali per l’assemblaggio finale. Le volte, le vetrate e le colonne della futura cattedrale.
Infine, l’ultimo atto: il decisivo “Assemblaggio finale”. Si selezionano i componenti, la loro esatta proporzione e il loro preciso equilibrio e punto di armonia, creando così un’emozione inedita, che rivela un volto di Dom Pérignon completamente nuovo. Ispirato dall’annata, e ancora di più dalla storia di Dom Pierre Pérignon, idealmente sospeso fra intuizione e sperimentazione. Un approccio che rievoca la maestria di un regista o di un architetto, in cerca dell’equilibrio ideale tra elementi complementari e opposti. L’essenza della verità di Dom Pérignon si cela qui, in questo assemblaggio in grado di includere gli opposti, creando un’unità continuamente nuova e fonte inesauribile di vita.
come racconterebbe la vendemmia 2012 in Champagne?
Il 2012, anno ricco di paradossi per l’enologia, ha dato vita a un grande vino, che ha superato innumerevoli sfide. Come accennato prima, la natura ha mostrato il suo volto imprevedibile e implacabile, con una serie di eventi climatici che hanno colpito i vigneti: gelate invernali e primaverili, piogge torrenziali, grandinate e ondate di freddo intenso mentre i vigneti stavano germogliando, oltre a forti ondate di calore estive. Un clima caldo e secco ha fatto svanire ogni preoccupazione sul fatto che le uve fossero sane e ha favorito la maturazione dei grappoli. La vendemmia è iniziata tra il 10 e il 26 settembre, a seconda degli appezzamenti. L’assaggio delle uve ha rivelato una magnifica promessa, una tensione equilibrata tra freschezza e generosità.
E che direzione ha scelto d’intraprendere in questo ampio spettro di “chance” che l’annata 2012 le ha concesso?
L’interazione di bianco e nero crea luce, mentre il vino si espande in ogni dimensione. Gli Chardonnay conferiscono un esordio corposo e un tocco delicato, sottolineando il finale persistente con la loro acidità. I Pinot Noir apportano un fruttato gloriosamente abbondante, con una struttura compatta e densa che rende più intenso l’intreccio degli assemblaggi preliminari.
L’interazione di nord e sud, est e ovest – da Chouilly a Mesnil, da Hautvillers a Mailly o ancora ad Ay e Bouzy – ha fatto sì che l’assemblaggio finale portasse a plasmare la continuità e l’originalità distintiva di Dom Pérignon Vintage 2012.
Con il 2012, in Dom Pérignon abbiamo effettuato una scelta creativa, con un assemblaggio senza compromessi.
Questo vino, vibrante e ricco di energia controllata e contenuta, è pronto a liberarsi, caratterizzato da note acide e amare che esplodono letteralmente, penetrando i sensi e lasciando una sensazione indelebile.
Ed è così che l’assemblaggio di Dom Pérignon incide la sua verità più profonda nel cuore pulsante del Vintage 2012.
Come giudica Vincent Chaperon la nuova annata di Dom Pérignon 2012 in uscita a settembre in Italia?
Il 2012, più di ogni altro Vintage, rivela l’unicità dell’approccio creativo e dell’arte dell’assemblaggio di Dom Pérignon.
Ci invita a prenderci tempo per scoprire, ascoltare e partire per un viaggio interiore che rimane impresso nella memoria ed esalta i sensi.
Il Vintage 2012 è il frutto di intensità equilibrate, tensioni controllate e contrasti estremi.
Un contrasto che si è palesato nella Natura: severo dall’inverno alla primavera, per poi mostrarsi generoso nel corso dell’estate e della vendemmia.
L’assaggio stesso delle uve ha rivelato un contrasto sorprendente, con un equilibrio paradossale fra acidità acuta e maturità esplosiva.
Le uve del 2012 erano caratterizzate da una diversità senza precedenti, in cui ogni varietà, ogni zona, ogni villaggio e ogni appezzamento hanno toccato vette di eccellenza. Questa ricchezza di polarità ha offerto infinite possibilità creative per l’assemblaggio di Dom Pérignon.
l naso, ricco e vario, combina fiori e frutti, seguiti da note vegetali e minerali. Il bouquet è tattile, un invito discreto a seguire la scia cipriata di fiori bianchi e albicocca dolce, approdando poi alla freschezza del rabarbaro e della menta, e alla mineralità della cenere. Pepe bianco.
Al palato domina l’energia. Dopo una piacevole apertura, il vino si fa rapidamente vibrante per poi esplodere: l’effervescenza irrompe, la sensazione è tonica. Il finale, che converge su note acide e amare, porta una tensione penetrante, contraddistinta da zenzero, tabacco e aromi tostati.
Prezzo:
0,00 IVA 22% incl.
tipo: | spumante |
cantina: | MOET & CHANDON |
annata: | 2013 |
capacità: | 0.75 LT |
nazione: | Francia |
regione: | Grand Est |
provincia: | Marna |
luogo: | Epernay |
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